,wanna drink?

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 30/5/2010, 13:48
Avatar

Member
xxx

Group:
studenti
Posts:
302

Status:


Dwayne Hussain.
è meglio chiudere gli occhi.


Le persone bevono per vari motivi: disperazione, divertimento, accrescere il loro fascino. Ebbene, Dwayne beveva per il gusto di farlo. Si differenziava dalla massa, sempre, del tutto inconsciamente. Non si aspettava di trovare alcuna risposta nel fondo di quel bicchiere di vodka. Risposta a cosa? Ad un problema. Problemi? Dwayne non ne ha mai avuti. Adorava semplicemente sentire quel bruciore scendere nell'esofago e poi deteriorare lo stomaco, uniche e fottute sensazioni che lo facevano sentire umano e, per questo, fragile. Portò una sigaretta sulle labbra e subito il tizio che stava dietro il bancone scattò, ricordandogli che in quel posto non si poteva fumare.
« Lo so, idiota. »
Non la accese, la tenne spenta tra le labbra. Non sopportava l'astinenza da nicotina, necessitava del suo veleno quotidiano che prima o poi lo avrebbe consegnato nelle fredde braccia della morte. Ma decise comunque di resistere, di tenere quella sigaretta spenta per calmare l'astinenza psicologica. Sesso. Il sesso lo aiutava a dimenticare quel veleno, perchè pensate che fosse in quel posto?



 
Top
santapace‚
view post Posted on 30/5/2010, 14:14




» Samatha Amie Lee - special human
everybody's got their dues in life to pay
Che diamine ci facevo in un posto come quello? Ero stata catapultata dal mio mondo parallelo e perfettamente tranquillo, in un bordello di gente che si scatenava come se fosse nata solo per momenti come quelli e si annegava nell'alcool. Sul serio, probabilmente era solo un orribile incubo... qualcosa che era stato creato dalla mia testa semplicemente perchè non aveva niente di meglio da fare. La musica assordante, la gente tutta accalcata, luci che ti mandavano in palla il cervello... mi ero sempre chiesta che cosa ci trovassero di tanto divertente. Speravo fosse solo un incubo, ma evidenetemente non era così.
Tutto perchè mi ero lasciata convincere dall'euforia di April, che era così entusiasta all'idea di "fare festa" da permettermi di percepire i suoi sentimenti come qualcosa di meraviglioso. Eppure non mi sembrava ci fosse proprio nulla di meraviglioso, nè in quel luogo, nè nella gente che vi si trovava. Quella... musica poi. Non potevo nemmeno definirla "musica": era fastidiosa, irritante. Non avrei mai pensato di poter associare a delle note, dei così terribili aggettivi.
Raggiunsi il bancone, ricambiando con un sorriso falso quello del barman. April era scomparsa, suggerendomi di bere qualcosa e di buttarmi nella folla. Di certo non avrei seguito il suo consiglio e sinceramente non ero poi così felice di dover far da babysitter alla mia amica diciannovenne. Al solo pensiero di doverla recuparare mentre cercava ancora di scatenarsi a ritmo di musica mezza ubriaca, mi sentivo male. Il solo pensiero di quelle sensazioni orribili, per me amplificate, iniziava ad irritarmi. Per quale diamine di motivo ero lì?
Cercai il posto più isolato che ci fosse, il più lontano possibile dalla gente... ma l'unica cosa che trovai fu una sporgenza del muro su cui sedermi e aspettare ansiosamente che quella serata finisse, o in alternativa, di svegliarmi da quell'incubo.
 
Top
view post Posted on 30/5/2010, 20:34
Avatar

Member
xxx

Group:
studenti
Posts:
302

Status:


Dwayne Hussain.
staremo a vedere.


In una custodia giaceva indisturbata la sua amante segreta, la sua bambina da un occhio solo: la macchina fotografica. Non era ancora arrivato il momento di tirarla fuori, decisamente no. Si guardava attorno alla ricerca di un'appetitosa preda, quando quella venne da sè. Una ragazza deliziosa si avvicinò al bancone senza guardarlo, rivolse un sorriso falso al barman e si sedette su una sporgenza del muro posto subito affianco all'estremità del bancone su cui era seduto Dwayne. La osservò, un ghignò gli animò le labbra. Bene, preda stabilita, inquadrata. Ora cercava solo il modo con cui affettuare l'approccio, iniziare una conversazione era fuori discussione. Talvolta era tremendamente orgoglioso, non si sentiva in dovere di alzarsi e raggiungerla. Stette lì seduto, poggiando la sigaretta sulla liscia superficie in legno del bancone e la fece rotolare fino alla ragazza in questione, senza toglierle lo sguardo di dosso. L'avrebbe ignorato? Impossibile, assolutamente improbabile. Si sarebbe avvicinata per consegnargli la sigaretta? Un'ipotesi probabile quanto improbabile. Staremo a vedere.


 
Top
santapace‚
view post Posted on 30/5/2010, 20:56




» Samatha Amie Lee - special human
everybody's got their dues in life to pay
Sembrava che quella serata non dovesse avere svolte interessenti e la cosa in fondo non mi dispiaceva. Forse era molto meglio starmene lì in disparte a fissare un punto vuoto nell'aria e lasciare che nella mia testa entrasse quella confusione di musica, anche se non lo desideravo, piuttosto che vedere qualcuno finire nei casini. Le brutte esperienze insegnano. Non so perchè ma quando pensavo ad una svolta, tutto ciò che mi veniva in mente era qualcosa di negativo. Sarà perchè mi è sempre stato dimostrato che i cambiamenti non sono mai in meglio, perchè c'è di mezzo l'affetto e tante altre cose. Ma preferisco non parlare di emozioni e sentimenti perchè quella sera fu una vera tortura con tutte quella gente che sprizzava gioia da tutti i pori. A percepire il loro entusiasmo sulla mia pelle, quasi mi vedevo costretta ad essere felice anche io. Troppi sentimenti uguali insieme rischiano di diventare contagiosi. Ma io non sarei mai stata felice in un posto come quello e probabilmente nemmeno in nessun altro. Ormai i sentimenti per me non contavano più; come per ogni cosa, dopo un po' ci si fa l'abitudine, soprattutto se non devi sopportare solo i tuoi ma anche quelli del resto del mondo.
Infastidita e impassibile allo stesso tempo, mi accorsi appena della sigaretta che mi rotolò davanti agli occhi. Sigaretta. Era proprio quello di cui avevo bisogno. L'afferrai e me l'appoggia tra le labbra mentre cercavo il mio accendino nelle tasche dei jeans troppo stretti per i miei gusti, ignorando lo sguardo del ragazzo che mi aveva mostrato quella via di fuga.
«Grazie, ci voleva» dissi, evitando ancora quello sguardo, mentre l'accendevo. Non sapevo nemmeno che faccia avesse quel tipo, ma, sul serio, se fossi stata un'altra persona gli sarei stata debitrice per quel dono.
E non me ne fregava un fottuto nulla se non potevo fumare lì dentro.
 
Top
view post Posted on 1/6/2010, 16:28
Avatar

Member
xxx

Group:
studenti
Posts:
302

Status:


Dwayne Hussain.
perforiamo l'apparenza con uno sguardo.


Quel dolce angelo afferrò la sigaretta, Eva accettò la mela e la portò alle labbra. Un morso, anche piccolo, e sarai sua. Non guardò il mittente di quella sigaretta, si limitò ad accettarla. Strano, bizzarro, azione imprevedibile e per questo ardente. Bruciava, lo infastidiva, distruggeva i suoi piani. Storse le labbra in una leggera smorfia e svuotò il suo bicchiere, così da poter alzarsi e raggiungerla. Estrasse l'accendino dalla tasca e le accese la sigaretta, così, senza proferire parola. Attorno a loro aleggiava un'atmosfera silenziosa alleggerita dalla bellezza di quegli sguardi che si scambiarono per qualche secondo. Dopo avergliela accesa, ripose l'accendino nella tasca dei jeans.
« Questa me la riprendo, sì, mi è sfuggita di mano. »
Dopo che lei ebbe provato il primo tiro, se la riprese. Concedeva sempre l'assaggio a chiunque, l'incipit del piacere senza mai dar loro l'occasione di approfondirlo. Iniziò dunque a fumarla, poggiando la schiena contro il muro per avere la visuale di quella che in teoria doveva essere la pista da ballo.
« Allora, fammi indovinare.. »
Lo sguardo saettò in direzione della ragazza in questione, la cui espressione fece sogghignare Dwayne.
« ... Tu sei la tipica ragazza che se ne sta in disparte e che aspetta, impazientemente, che la serata finisca. Fin qui sbaglio, forse? »
Fin qui, era solo evidenza. Era una domanda retorica, si capisce, era ovvio che quella ragazza non si stesse divertendo. Strano modo di sedurla, mh?


 
Top
santapace‚
view post Posted on 1/6/2010, 18:40




» Samatha Amie Lee - special human
everybody's got their dues in life to pay
Ancora intenta a cercare il mio accendino nelle tasche - imprecando perchè probabilmente non l'avevo portato con me. Madeletti jeans -, mi trovai di fronte quello che doveva essere il ragazzo della via di fuga. Insomma, lo era ma visto da quella prospettiva, mentre mi salvava un'altra volta, era tutta un'altra cosa rispetto a pochi secondi prima. E poi, probabilmente proprio grazie a lui e alle sue sensazioni per me contagiose, riuscivo persino a sentirmi bene in quel luogo, ma non come facevano tutti gli altri. Non c'era bisogno di scatenarsi o di ubricarsi, anche se il suo alito puzzava d'alcool.
Ma la magia non ebbe il tempo di diffondersi. Appena assaggianto il delizioso sapore della sigaretta, il ragazzo mi portò via la mia ancora di salvezza. Fu come se tutto il mondo stesse applaudendo proprio me con un gran battito di mani, quando capii che a farmi sentire bene era la mia dipendenza e non quel maleducato. Con la sigaretta se ne andò anche tutta la positività di pochi attimi prima, in modo che tornassi ad essere la solita Sam.
Guardai il ragazzo incredula, prima per il suo gesto, poi per le sue parole. Incrociai le braccia al petto, gesto involontario che mi dava quell'aria imbronciata, come ad avere un cartello in fronte con scritto "Perennemente incazzata". In effetti, non era poi così falso.
«Davvero perspicace, dolcezza. E tu invece chi sei?» domandai alzando un sopracciglio, non realmente curiosa di conoscere la risposta.
«Oh aspetta, lasciami indovinare» continuai prima che potesse rispondermi, alzando un dito come a chiedergli il permesso di parlare al suo posto. Come se ce ne fosse bisogno, come se non lo avessi fatto lo stesso.
«Sei il tipico ragazzo che se ne sta in disparte e che aspetta, impazientemente, che la sua preda abbocchi. Fin qui sbaglio, forse?» ripetei le sue parole, ironica.
«Però ti va male... sai, la tua preda non ha intenzione di abboccare».
 
Top
view post Posted on 2/6/2010, 13:42
Avatar

Member
xxx

Group:
studenti
Posts:
302

Status:


Dwayne Hussain.
una maleducazione tale da lasciare disarmati.

Le sue labbra si piegarono in un lieve sorriso da cui trapelava una certa soddisfazione, quelle offese erano musica per le sue orecchie, quei continui rifiuti non facevano che rendere il tutto più interessante, adorava giocare prima di attaccare.
« Perspicace, dolcezza. »
L'apostrofò utilizzando una sua frase precedente, Dwayne era affascinato dall'importanza delle parole. Storse le labbra al sentire la conclusione di quella ragazza, poco d'accordo con quanto detto.
« Suvvia, non essere così schiva.. Non ho ancora iniziato a sedurti. »
Fece un altro tiro di sigaretta sostenendo lo sguardo del barman, che sembrava essere alquanto irritato da quella maleducazione. Irritato e disarmato, senza alcuna parola per attaccare. Si voltò di nuovo in direzione della ragazza in questione, riprendendo il suo discorso iniziale, come se quel rifiuto non avesse mai avuto luogo.
« Dicevo? Ah, sì. Ti annoi perchè non trovi una compagnia che possieda tutti i requisiti per per poter essere definita interessante.. »
Le porse la sigaretta, mostrandole un ghigno poco affidabile ma del tutto affascinante.
« Ed io sono molto interessante. »
Sussurrò vicino al volto della sconosciuta, senza però invadere troppo il suo territorio.


 
Top
santapace‚
view post Posted on 2/6/2010, 16:31




» Samatha Amie Lee - special human
everybody's got their dues in life to pay
Il ragazzo finse di non aver capito ciò che intendevo con le mie ultime parole. Fingeva perchè io sapevo benissimo che in realtà si sentiva esaltato per la situazione in cui si trovava e, sì, fu in quel momento che iniziai a dargli qualche punto. Insomma, non era da tutti sentirsi soddisfatti dopo essere stati... offesi. Ma questo non faceva di lui una persona interessante. Ci voleva ben altro.
Ad ogni modo, accettai ancora il suo invito a fumare la sua sigaretta, per niente infastidita dalla sua vicinanza. Così, mentre fumavo lentamente, aspirando a fondo per gustare il sapore amaro della nicotina, ascoltai le sue parole, aspettando che finisse prima di rispondergli, anche se avrei voluto controbattere già prima.
«Mm, può darsi. Ma se tu non fossi poi così interessante? Come faccio a definirti molto interessante, se non ti trovo interessante?» dissi, portandomi ancora alle labbra la sigaretta prima che lui potesse portarmi ancora via l'unica cosa decente di quella serata.
«Insomma, il tuo alito fa schifo e l'unica cosa decente è la tua sigaretta. Ed io faccio fatica a cambiare idea. Non riuscirai nemmeno a farmi bere, sarò cosciente per tutta la serata».
 
Top
view post Posted on 3/6/2010, 17:41
Avatar

Member
xxx

Group:
studenti
Posts:
302

Status:


Dwayne Hussain.
una bellezza sconcertante.


Barcolla ma non molla, ormai la sfida era ufficialmente aperta, la solita sfida con se stesso. L'esito lo conosceva già, inutile girarci attorno e cambiare atteggiamento. Quella ragazza era indubbiamente tosta, difficile da afferrare - o catturare? - come lo erano tutte le cose di elegante bellezza. Non era la solita puttanella, insomma. E questo non faceva altro che contribuire a quella grande voglia di vincere.
Storse le labbra in una smorfia, scuotendo appena la testa.
« E come pensi di scoprire se sono interessante o meno? »
L'alcool era già in circolo nel suo corpo, scorreva nelle vene assieme al suo sangue e questo non sembrava scuoterlo visibilmente. L'alcol ormai sortiva pochi effetti in lui, era solo leggermente più allegro del solito. Una buona scusa per giustificarsi con se stesso dopo una sconfitta, mh?
« Sicuramente tutti questi rifiuti non ti aiuteranno a capirlo. »
Inclinò appena il capo verso destra per osservarla meglio, quel ghigno calcolatore continuava ad incurvare le sue labbra. Inquietante, senza ombra di dubbio. Quegli occhi glaciali fissavano, ferivano, scavano. Molte persone si sentivano scoperte, denudate da quell'insistenza residente in quello sguardo perforante.
« Allora.. »
Distolse lo sguardo dal suo e scrollò le spalle, come per ravvivare quella conversazione. Più che conversazione la definiremmo scontro, ma comunque. Si passò una mano tra i capelli con un movimento rapido e si schiarì la voce, così, fingendo che quella conversazione fosse importante.
« Riassumendo.. Ti annoi, non mi reputi interessante, mi freghi le sigarette, ti lamenti del mio alito, non bevi e immagino che non balli nemmeno... Praticamente ho le mani legate. »
Aggrottò la fronte, tirando le somme di quella complicata faccenda. Poggiò la mano sul mento, fingendo di riflettere fino a quando una mezza idea gli attraversò la mente.
« Le andrebbe di andare a fare un giro fuori, almeno? »
Si rivolse a lei come se stesse parlando con una sorta di personaggio ricco e importante, un mezzo sorriso su quelle labbra che sapevano di alcool e sigaretta, negli occhi una luce maliziosa che avrebbe abbagliato e imprigionato chiunque.


 
Top
santapace‚
view post Posted on 4/6/2010, 13:04




CODE ©
Tutto stava diventando noioso, troppo noioso. Perfino quel patetico dialogo lo stava diventando. Insomma, qual era il suo scopo? Non conoscevo il suo nome, non m'interessava conoscerlo e non avevo intenzione di divertirmi in nessun modo quella sera. E mi sembrava di averlo già messo in chiaro. Aveva davvero una gran testa dura. Ma io sapevo quello che volevo, lo avevo sempre saputo. L'unica cosa decente di quel ragazzo erano le sue sigarette e non mi sarei lasciata ammaliare da uno sguardo, per quanto prepotentemente potesse penetrare il mio. Il punto era... io non ero una preda facile, perchè non ero una preda.
Il suo sguardo, in quel momento, mi sembrò ancora più patetico e scontato delle sue parole. Tanto che, mi fu impossibile non scoppiare a ridere.
«Sul serio, ti stai rendendo ridicolo» dissi e non cercai nemmeno di essere tanto discreta da trattenere le mie risate. Era strano anche solo pensare che le risate potessero in qualche modo ferire. Ma dopo un po' ci si abitua ed io ridevo da sempre degli stati d'animo e delle disgrazie altrui.
Alscoltai la sua proposta, senza prenderla sul serio in considerazione. Andiamo, non ero una sprovveduta io.
«E che cosa me ne verrebbe in tasca?» chiesi alzando un sopracciglio, sapendo già che non ci avrei guadagnato proprio nulla.
» Samatha Amie Lee ~ special human
make beauty stay if i take my life?
 
Top
view post Posted on 4/6/2010, 18:57
Avatar

Member
xxx

Group:
studenti
Posts:
302

Status:


Dwayne Hussain.
non ha tempo per le sfide, cazzo, cerca sesso.


Era così fragile quella ragazza, all'apparenza inscalfibile ma dentro fragile come qualsiasi donna. Vero, Dwayne? Sarebbe bastato afferrarle il collo con forza e stringerlo per un paio di minuti, un omicidio senza spargere sangue o organi. Tutti avrebbero continuato a ballare indisturbati e l'orologio avrebbe continuato a scandire battiti decisi e continui. Cosa sarebbe cambiato? Forse quella serata si sarebbe rivelata più divertente di quanto si aspettasse: quei rifiuti non facevano altro che annoiarlo, invogliarlo a cambiare strada. Certo, lei era una perfetta preda esteticamente, ma a livello di personalità ne valeva la pena? Troppi principi morali poi stufano, troppi tentativi di sminuire la gente poi la inducono alla ribellione. Sbuffò, seccato, annoiato.
« Io lo dicevo per te, tesoro. Se preferisci startene qui da sola ad annoiarti e respingere qualsiasi anima viva, fa' pure. Bye bye, ho sbagliato preda. »
Si riprese la sigaretta e la gettò a terra, calpestandola con un gesto deciso della scarpa. Dopodiché, senza più guardarla o considerarla, si buttò sulla pista da ballo per ballare con una ragazza qualsiasi. Ballare? Io direi struciarsi contro il suo corpo, ma comunque. Una preda senz'altro più facile e altrettanto carina, perchè cazzo perdere tempo con le asociali? Voleva sesso, non conversazione.




Edited by miss murder. - 5/6/2010, 16:10
 
Top
santapace‚
view post Posted on 4/6/2010, 21:21




CODE ©
Guardai i suoi gesti così veloci e altrettanto decisi. Fossi stata in lui non sarei stata altrettanto sicura di quello che stava facendo. Il fastidio che provava a sentire le mie parole era come il ronzio di una mosca nelle mie orecchie e lo percepivo come se lo stessi provando io stessa. Sorrisi soddisfatta del mio operato per poi tornare a fissare i suoi movimenti mentre si allontanava dal luogo dove ci trovavamo, per raggiungere quella che doveva essere la pista da ballo. Quello che fece diventare la mosca un tafano fu il fatto che, la sua preda era diventata invece una puttanella da quattro soldi. Non sapeva davvero quello che stava facendo.
Io non potevo essere messa allo stesso livello di quella sgualdrinella. Io ero molto di più. E non avrei permesso ad un cretino di sostituirmi con una così... con una qualsiasi!
Improvvisamente sentii mie quelle sensazioni orribili che si provavano a sentirsi rifiutati. In fondo non era affatto andata così... ma, io avrei dimostrato che non ero nè noiosa, nè asociale. E soprattutto che lui si stava sbagliando. Un enorme, insormontabile errore.
Samantha Amie Lee era stata sfidata. Lei non si tirava mai indietro, mai.
Mi alzai, poggiando il peso di tutto il mio corpo sui tacchi troppo alti per i miei gusti, che non ero abituata a portare ma su cui ero in grado di danzare divinamente anche con semplici passi. Insomma, ci sapevo fare come in tutto il resto. Mi avvicinai al bancone ed aspettai il barman, senza smettere mai di togliere gli occhi di dosso a quello che doveva essere il mio predatore. Lo sarebbe stato ancora per molto.
«Vodka Lemon, grazie» dissi, consapevole del fatto che l'alcool mi desse alla testa troppo facilmente. Ma sarei sempre stata io. Solo, tutto sarebbe stato più semplice, visto come si erano messe le cose.
Giù due sorsi. Mai berlo tutto d'un colpo... beh, a me bastava qualche sorso per iniziare a vedere le cose diversamente.
Mi feci largo tra la folla ballante, sempre con gli occhi puntati su di lui, proprio come il predatore fa con la sua preda. Ma se non ci fosse stata nessuna preda, ma solamente due predatori determinati?
Finalmente lo raggiunsi e, prima di rivolgermi a lui, squadrai dalla testa ai piedi la sua nuova preda con disprezzo. Ma d'altronde... faceva parte della sfida. Richiamai l'appenzione del ragazzo, portandogli una mano sulla spalla.
«Sul serio, l'hai vista?» gli dissi, riferendomi alla ragazza che era divenata la sua nuova preda. Ma non lo sarebbe stata per molto.
«Pensavo puntassi in alto, ma evidentemente...» mi strinsi nelle spalle e iniziai a danzare, danzare con lui. Al ritmo di quella musica insopportabile che inziava ad entrarmi nel cervello e a riempirlo senza permettermi di ribellarmi. Quel poco alcool in circolo nel mio corpo, sembrava volermi stordire più di quanto lo fossi già. Sperai solamente che il mio alito fosse migliore di quello del ragazzo.
E il mio corpo si muoveva senza controllo, proprio come se non ci fosse più nessuno a dirigerlo e fosse finalmente libero. La mia mano destra sfiorò prima la sua guangia, per poi scendere sul suo petto. E iniziai a disprezzare quella musica con tutta me stessa.
» Samatha Amie Lee ~ special human
make beauty stay if i take my life?

 
Top
view post Posted on 5/6/2010, 15:32
Avatar

Member
xxx

Group:
studenti
Posts:
302

Status:


Dwayne Hussain.

Le ragazze facili sono l'esatto contrario della normalità, si sentono soddisfatte se gli uomini approfittano di loro e si offendono se rifiutano di buttarle su un letto. Corrono nella direzione opposta della bizzarra natura femminile, frecce impregnate di finta bellezza assolutamente vuote al loro interno. Dwayne le considerava esattamente così: degli oggetti. Utili nei momenti di necessità e poi pronti ad essere rimpiazzati da un nuovo oggetto che poi verrà a sua volta gettato. Una ruota che continuava a girare nella stessa direzione, la ragazza di prima l'aveva momentaneamente fermata. Esatto, quellachenonbeveenonballa. Tutti sappiamo che l'apparenza inganna, le persone sorprendono sempre. Eppure tutti noi ci caschiamo tutte le volte come degli idioti, sembra essere più forte di noi. Questo valeva anche per Dwayne che, quando vide sopraggiungere quella ragazza, si fermò e un'espressione di sorpresa si dipinse sul suo bellissimo ma maledetto volto.
Quell'espressione fu rimpiazzata da un ghigno in seguito alle parole della sconosciuta, la quale prese a ballare con lui. Aveva evidentemente bevuto e iniziato a ballare, aveva completamente distrutto il puzzle che sembrava essere costruito. Poggiò una mano sul fianco di quella ragazza che grazie ai tacchi raggiungeva la sua altezza, mentre le labbra si avvicinavano al suo orecchio.
« Adesso va meglio.. Decisamente. »
Disse in un tono sufficientemente alto per farsi sentire, mentre la musica cotinuava a guidare il suo corpo ispirandogli movimenti abbastanza intimi. Aveva ottenuto ciò che voleva? Non ancora, era solo sulla buona strada. Buona in senso lato, la strada era buona ma sporcata dalle sue intenzioni.
« Vedo che il ruolo di preda non ti dispiace poi così tanto... »
Quel ghigno si allargò e le mani intanto si ancorarono sui suoi fianchi sottili, come se avesse intenzione di guidarla lui senza farsi notare. Adorava manipolare le persone come fosse lui il burattinaio, il burattinaio di tanti fantocci inconsapevoli. Lei, però, nascondeva qualcosa. Un asso nella manica, probabilmente. E Dwayne lo sentiva.


Edited by miss murder. - 12/6/2010, 21:29
 
Top
santapace‚
view post Posted on 5/6/2010, 23:42




CODE ©
Avevo sempre avuto il terrore dei burattini: corpi senz'anima, nè cuore, che si muovono per volontà altrui. Avevano qualcosa di inquietante. Io, personalmente, non lo sarei mai diventata, mai. Nemmeno se quello sconosciuto pensava che le sue azioni, o semplicemente le sue mani, potevano manipolarmi. Io avevo le mie idee, ero orgogliosa a tal punto che non avrei mai permesso a nessuno nemmeno di contrastarle, figuriamoci se un qualcuno sconosciuto, di cui l'unica cosa che mi piaceva erano le sue sigarette, potesse decidere per me. Oh, insomma, io non ero di certo lì per accontendarlo o assecontarlo.
Odiavo essere rimpiazzata. Probabilmente era l'unica cosa che non sopportavo: essere buttata via, messa da parte, non più presa in considerazione. Il mio non era egocentrismo, no. Semplicemente autostima, orgoglio e dignità.
Le parole di quel ragazzo m'infastidivano, m'irritavano. Davvero pensava che fosse così essenziale per me interpretare il ruolo della preda? Davvero non capiva che non c'era niente nè in lui, nè il quella situazione, che mi attraesse a tal punto da fare qualcosa di così insensato come bere e ballare?
«Non immagini quanto mi dispiaccia invece» dissi, cercando di non pensare a quella musica odiosa, al fatto di essere in mezzo ad una marea di gente idiota, che si sentiva esaltata da quella situazione di merda. Cercai di non lasciarmi trasportare dalle emozioni altrui e di provare solo le mie, anche se mi risultava più difficile del solito. Maledetto alcool.
«Non ti sto assecondando» chiarii, prima di rendermi conto che le mie parole e le mie azioni erano contraddittorie. I nostri corpi erano così vicini, i nostri visi anche. Probabilmente me ne sarei pentita, ma contavo di non rivederlo più, così sfiorai le sue labbra con le mie, socchiuse. Lasciai che la foga del momento mi sopraffasse, indugiando un po' sulle sue labbra e poi premendoci le mie sopra.
L'orgoglio è una brutta bestia, Sam. Lo capirai mai?
» Samatha Amie Lee ~ special human
make beauty stay if i take my life?


Edited by santapace‚ - 6/6/2010, 12:38
 
Top
13 replies since 30/5/2010, 13:48   430 views
  Share