Non riuscivo a credere a quello che stavo facendo, non ero in me, ne ero certa. Non parlavo quasi mai con nessuno, ma non era nemmeno questo il punto. Il fatto era che stavo bene, come se fossi spensierata. E potrei giurare di non esserlo mai stata, no. Sempre rigida, fredda, severa.
Ora, nel bagno, con quello sconosciuto, ero una persona totalmente diversa. Per caso aveva il potere di manipolare le mie emozioni? Forse sì, forse ero solo io ad essere diventata matta tutta in un solo colpo. Oh mamma mia, quanti problemi. Poteva anche essere che per una volta volevo semplicemente sentirmi viva ed essere – per quanto difficile poteva risultare – spontanea, no? No. Non lo sapevo.
Scacciai via ogni pensiero stupido ed insensato e mi voltai verso il ragazzo che stava iniziando a parlare.
«
Forse è perchè non voglio dirti nulla di me» risposi alla sua provocazione, questa volta anche un pò offesa. Era talmente sfacciato da farmi venire il nervoso, ma avvampai ancora una volta. Mi coprii il viso, facendo finta di accarezzare le gote rossastre.
Basta, per favore. Smettila di farmi sentire così, mi scombussoli la mente disse quella vocina nella mia mente, oh coscienza.
«
Potevi anche non venire, se sei così tanto annoiato, sai?»
Eppure c'era qualcosa nel suo sguardo da farmi pensare che stesse male. Cosa potevo fare per renderlo felice? Lo guardai, sorridendo, facendogli capire - in un modo abbastanza contorto, visto che non lo conoscevo affatto - che poteva contare su di me, per qualsiasi cosa. Ero fatta così, mi sentivo male io, se non aiutavo gli altri.
«
Come, prego?»
Sì, sì ti prego. Fammi sentire viva anche solo per qualche minuto. Non l'ho mai fatto in vita mia.
La voce nella mia testa continuava a parlare, senza smettere, e non trovavo nessun interruttore per poterla spegnere. Cosa le saltava in mente? Ripensai a quello che mi aveva detto, e forse aveva ragione, forse avrei dovuto fare qualcosa per rendere la mia vita un pò meno schifosa.