Tranquillità

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view post Posted on 14/6/2010, 21:56
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Flora Walker

Tranquillità: era quello che mi ci voleva.
Camminavo silenziosamente all'interno di quello che era il giardino botanico,il luogo più pacifico della scuola. Leggere,con un movimento quasi impercettibile,ondeggiavano in avanti e indietro le foglie degli alberi maestosi,mentre quel leggero vento lento si posava sul mio candido viso. Il sole non batteva neanche forte e i suoi tenui raggi si posavano delicatamente su quele poche zone dove non vi era ombra. Era il giorno perfetto,quello,per starsene in tutta tranquillità lontano da tutto e da tutti. Non è che avessi bisogno di riflettere,ma si sa, con una pace del genere pensare era inevitabile. In ogni caso non avevo benchè la minima intenzione di fare pensieri tristi e sconsolati,e a questo punto visto che i bei pensieri era meglio viverli che tenerli arenati nella mente,ebbi la sana decisione di non pensare a nulla. Come era possibile? Ci sarei riuscita,pensai sedendomi in tutta comodità su una panchina all'ombnra di quei grandissimi alberi,chiudendo gli occhi e godendomi le brezza di quella bellissima giornata.

SPOILER (click to view)
ruolata privata
 
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sweet suicide.
view post Posted on 16/6/2010, 09:31




Erba nell'aula di botanica. Davvero, che ironia del cazzo.
Le scommesse erano terribili, facevano male, pungevano e ti spingevano oltre il limite consentito. Probabilmente la cosa migliore sarebbe stata evitarle, prendere una strada completamente diversa per non incontrarle nemmeno. Eppure lui si ritrovava inevitabilmente implicato in qualche pasticcio, ogni volta che si tratta di scommettere qualcosa.
Non sempre si vince, anzi non si vince quasi mai, e quella volta era toccato a lui perdere. E in fondo non doveva pagare poi molto, se non trovare quella maledetta erba nell'aula di botanica. Aveva fatto di peggio, molto peggio. Non gli fregava proprio nulla di essere sbattuto fuori dalla scuola o esplulso. Anzi, lo vedeva come un bene.
Sigaretta in bocca, entrò nell'aula con fare non curante, come se entrarci quando non aveva lezione fosse la cosa più normale del mondo. In fondo, chissà quanta gente lo faceva. Odiava quel posto, così verde, così pacifico, così perfetto. La perfezione non esiste e due alberi piantati in un terreno fertile non sono sinonimo di perfezione assoluta, anche se così volevano sembrare.
Iniziò a cercare. Forse aveva sottovalutato la cosa: trovare una piccola busta in quella giungla non era poi così semplice. Ma nemmeno così pericoloso.
Cercava, cercava, cercava e più lo faceva più si sentiva preso per il culo. Come cazzo si fa a nascondere la roba lì dentro?
Cercava tra i vasi, gli alberi, i fiori, sfoderando sorrisi finti a tutte le piante che si credevano sinonimi di perfezione. Certo era che, se qualcuno lo avesse visto, lo avrebbe preso per pazzo. Ma molto meglio pazzo che drogato in una scuola.
Si aggirava tra i vari banconi in velocità, osservando attentamente tra i vasi e alzandoli per controllare che quello che cercava non fosse nascosto sotto. Fino a quando un rumore lo fece sobbalzare: uno dei vasi che aveva alzato era piombato a terra, forse perfendo l'equilibrio. Il vaso di terracotta era in mille pezzi e, per di più, ora avrebbe dovuto anche pulire tutto quello che aveva sporcato.
Fanculo.
» hreeu gage foster ~ human
smile down at your fears
 
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view post Posted on 16/6/2010, 10:48
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Flora Walker

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Un botto.
Sobbalzai improvvisamente,sentendo un rumore di qualcosa che era caduto per terra e proveniente dall'aula di botanica. Forse uno spostamento d'aria aveva fatto cadere un vaso,o almeno mi piaceva pensarla così. Insomma quale vaso di ceramica poteva cadere per una leggera soffiata di vento? Era ovvio che fosse caduto o perchè in bilico su qualcosa,o semplicemente perchè qualcuno si era intrufolato dentro. Ero troppo pigra,però,quel giorno per alzarmi e andare a vedere cosa fosse successo. Poi,tralaltro,se qualcuno mi avesse beccato li dentro e avesse pensato chissà che cosa? Perchè rischiare? La curiosità,però,mi spinse a volgere lo sguardo verso quell'aula,ma da quella distanza,purtroppo,non riuscivo a scorgere nulla. Così mi alzai e a passi lenti,mentre con uno sguardo guardingo di tanto in tanto mi guardavo intorno,mi avvicinai all'aula di botanica e solo allora mi accorsi che li dentro c'era un ragazzo. Lo dicevo io che c'era qualcuno! Pensai affacciandomi alla porta di quell'aula con entrambe le mani poggiate sui miei fianchi - Ecco trovato chi ha guastato il mio attimo di tranquillità! Lo sa che non può stare qui? - Dissi io usando il mio tono civettuolo,dando del lei a quel ragazzo(cosa che facevo sempre nel momento in cui non conoscevo qualcuno o che a pelle mi irritava perchè aveva fatto qualcosa di sbagliato) che guardai per poi gettare uno sguardo sul vaso che ora era sul pavimento con tutta la terra che lo aveva sporcato.
 
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2 replies since 14/6/2010, 21:56   179 views
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