Bonfire Beach Party

Vestiti attillati? Trucco? Mode? Feste?
Dire che non fanno per me non è vero, non ho idea di cosa faccia davvero per me, in ogni caso quella sera c'era una festa in spiaggia con tanto di bella gente che si divertiva, musica, alcool, eccetera. Comunque quel pomeriggio mi ero organizzata per bene, vestito vecchio in stile etnico, corto ma non troppo, orecchini a triangolo e sandali, niente trucco però. Insomma mi ero messa quasi in tiro (ricordandomi ovviamente l'immancabile costume da bagno, se c'era da fare un bagno di mezzanotte sarei stata prontissima nel seguire tutti!) e avevo voglia di divertirmi il più possibile.
Incontrare un bel ragazzo con cui magari uscire non era la mia priorità, semplicemente ridere e scherzare con qualcuno giusto per ricordarmi che anche in una scuola nuova si può arrivare a socializzare. Forse. Arrivata lì però, nonostante mi ripetessi quelle parole, ero completamente spaesata. Era inizio serata e non c'era molta gente ma davano tutti a vedere di divertirsi un casino. Sospirai e mi diressi verso la spiaggia. Sorridi, sorridi, sorridi!

 

Una festa!
Finalmente un posto dove conoscere qualcuno di interessante!
Avevo indossato il mio vestitino bianco senza spalline con il taglio sotto il seno lungo fino a metà coscia...o forse dovrei dire corto? Era di cotone, con ricami intrecciati e particolari. In ogni caso speravo di non rovinarlo, l'avevo pagato una fortuna!
Al piede le mie scarpe portafortuna: infradito bianche con i lacci che arrivano fino a metà gamba. Sotto avevo un costume rigorosamente bianco a fascia, in caso di bagno di mezzanotte, ovviamente!
Mi avvicinai con cautela al bivacco e notai una ragazza che sembrava un pò spaesata.
Decisi di presentarmi
Ehi, ciao! Bel vestito!

D'abitudine non faccio caso a ciò che metto e se ci faccio caso metto qualcosa di strano. Quella sera qualcosa mi aveva spinto a vestirmi decente per cui, pensai, il fatto che una bella ragazza mi stesse rivolgendo la parola commentandomi il vestito voleva dire che quel vestito l'avevo indossato perchè dovevo conoscerla. Figo, o forse no. Non ci credevo davvero ma era per fare scena nel mio cervellino. -Ti rendi conto che sei qui solo per mano del destino e che mi stai parlando solo perchè è così che deve essere?-. Ho sempre adorato far partecipare gente ignara ai miei spettacoli mentali. A volte spaventare qualcuno con certe uscite apocalittiche. -Il fato mi impone di dirle grazie, ragazza mandata dal destino.-, dicendolo non le sorrisi ma sgranai gli occhi. Adoravo certe cose, ma forse non dovevo esagerare sin da subito. La festa era appena cominciata.

 

Guardai la ragazza che mi aveva appena risposto con aria stralunata. Ma stava bene? O ero io ad avere qualcosa che non andava? Cos'avevo detto di sbagliato? A me piaceva davvero il suo vestito!
Il fato mi suggerisce di chiederle come si chiama, ragazza dal bel vestito
Risposi, sorridendo.
Un sorriso non cosa nulla, e porta gioia a chi lo riceve.

 

Nella mia mente iniziai a sentire una voce, una voce nuova. Ero solita chiudere la mente quando ero in mezzo alla folla, per rispettare la privacy degli altri, mi sentivo scortese ad ascoltare i pensieri degli altri, mi sembrava di violare qualcosa...
Ad ogni modo la voce era maschile, l'avevo notata per l'intensità dei sentimenti e...
A quanto pare lui aveva la mia stessa capacità: la telepatia.
Certo che può, monsieur!
Dissi scimmiottando un inchino come facevano le dame a corte.

La ragazza mi aveva guardato strano, poi era tornata stranamente educata sorridendomi, anzi mi aveva addirittura retto il gioco! Così piegai leggermente un lato della bocca come a dire "questo è il massimo che so fare" -Phoebe. Mi sei simpatica ragazza del destino.-. Dopodichè iniziò ad avvicinarsi altra gente a me e lei venendo quasi a formare una "comitiva". Uno strano gruppetto di persone che sembrana pesci fuor d'acqua o barche nel bosco.
Dicevo, erano arrivate una certa Giorgina che insieme all'altra ragazza aveva un'aria stranamente felice ed entusiasta e un tipo che sembrava essere stato costretto ad andare lì. E sembravano quasi in sincronia tutti e tre, ora sento che probabilmente fossi io il pesce fuor d'acqua, avevano tutti e tre qualcosa di strano, non strano del mio tipo però. Na, ma cosa vado a pensare? Al momento non ci pensai granchè e li guardai senza proferir parola. Chi volesse presentarsi si presentasse. pensai, i nomi non sono mai cosa troppo importante.

 

Ora si erano aggiunte altre persone al nostro gruppetto. La ragazza che si era presentata come Georgina aveva uno stile decisamente...wow!
Carissima Georgina...credo che un giorno dovremmo andare a fare shopping insieme! E dovresti venire anche tu RagazzaDelDestino alias Phoebe, avete due stili completamente diversi dal mio, e ho assolutamente bisogno di compagnia per shopping, da sola mi annoio a morte!
Dissi. Ed era vero. Era la prima volta in tutta la sua vita che poteva spendere i suoi soldi! E aveva bisogno di amiche, ragazze con cui condividere sogni, segreti, pettegolezzi...non ne aveva mai avuto di vere.
Per quanto riguarda te, Chirs - posso chiamarti Chris? E' così dolce! - non sei affatto invitato! A meno che tu non si interessato a sbirciare nei camerini mentre ci cambiamo!
Sorrisi benevola, stavo iniziando a divertirmi davvero, per la prima volta in tutta la mia vita!

Come era normale il solo ragazzo del "gruppo" aveva immediatamente attirato le attenzioni delle altre, o quantomeno Georgina che sembrava essere completamente interessata a lui, e non c'è bisogno di saper leggere nel pensiero a certe cose. Risposi al ragazzo, Chrischè? aveva un'aria più da Charlie che da Chris, -Phoebe.-. Non fraintendetemi, non ero scocciata, ma non mi trovo mai molto a mio agio in mezzo a troppa gente. Odiavo le feste, i gruppi, le conversazioni frivole e robe varie, però hey mi ero ripromessa che avrei cercato di divertirmi. Alcuni ragazzi avevano attaccato una musica non esagerata, tranquilla. Diciamo da prima serata. Era una di quelle canzoni estive che non prendeva molto piede e non andava molto di moda. Guardai gli altri, la ragazza che non si era ancora presentata stava sclerando su vestiti eccetera e le sorrisi -Mi faccio da sola i vestiti, di solito. Però se vuoi non ci sono problemi per me.-